Fin da epoca medievale l'utilizzo delle fonti idriche a Siena riveste grande importanza, diventando specifica forma d'arte, ed è probabile che Dante si riferisse a Fonte Branda nel canto XXX dell'inferno della sua Commedia poiché in quei tempi poche dovevano essere le fonti così copiose d'acqua. Lo scrupoloso utilizzo di questa risorsa contribuì a preservare la cittadinanza da disastrose infezioni e dal ricorrente pericolo degli incendi. Già fin dal XII sec. le fonti comprendevano più bacini: nel primo si trovava l'acqua della sorgente potabile, il secondo serviva da abbeveratoio ed il terzo da lavatoio (...infine l'acqua veniva utilizzata per fini artigianali ed agricoli.). L'acqua, un bene da rispettare. Ed è ritornando a queste antiche tradizioni architettoniche ma anche etiche che nasce Fonte Branda, una serie di lavelli che nella loro essenzialità rimanda alla grande civiltà toscana.
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